Quindi un invito, rivolto a credenti e non credenti, a vivere questo periodo di restrizioni come astensione dal consumismo e dalla iper-alimentazione, dallo spreco e dallo scarto, dai viaggi e dagli spostamenti inutili, da ogni “superfluo” in modo da preservare acqua-aria-suolo-energia.Un antico mantra vedico a tal fine ci può accompagnare: “Om vardhanamnamah” (che significa: io nutro l’universo e l’universo nutre me). Una frase da meditare e da tradurre nella realtà odierna.
Riferimento culturale per intere generazioni, la scrittura di Fabrizio De André continua tuttora a sedurci e ad interpellarci. Alle parole di questo imprescindibile “cattivo maestro”, nate dall’incrocio fecondo di nutrimenti letterari, lingue e dialetti diversi, è dedicato il volume Dopofaber, il nostro bisogno di De André, edito dall’Associazione Culturale “Luigi Battei”.
Molto spesso il confronto ed il dialogo interreligioso avvengono su di un piano dogmatico. Si è sottovalutata invece la ricerca delle comuni radici attraverso l’analisi dei rituali che affondano le loro origini in tempi remoti.
Di Francesco Gianola Bazzini
Perché i testi classici sono ostici? Cosa fa sì che al solo sentirli nominare rivivono in noi paurose scene dei tempi in cui fummo studenti? La ragione, forse, è nella loro stessa natura.
Di Federico Dazzi
Siamo sicuri che l’amore non si possa conquistare anche per meriti? Giuseppe Turchi parte da qui per accompagnarci nell’esplorazione del rapporto tra relazione e comunicazione.
Di Valentina Riva
Pubblichiamo il Numero 10 di PROSPETTIVA, contenente gli articoli di Marco Deriu, Francesco Gianola Bazzini, Maria Inglese, Adel Jabbar, Stefania Miodini, Matteo Truffelli, Giuseppe Turchi, Fabio Vanni pubblicati a Marzo 2021.
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