Categoria: Arti e Lettere

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Intervista Al Professor Walter Le Moli a cura di Francesco Gianola Bazzini

Intervista Al Professor Walter Le Moli a cura di Francesco Gianola Bazzini
La cultura in generale, il Teatro e il Cinema, rappresentano un aspetto non secondario nella crescita delle relazioni sociali. Quale consigliere del Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale dell’Università di Parma (CIRS), ho proposto alla Direttrice Professoressa Chiara Scivoletto di poter ascrivere il contributo che segue all’attività del centro, sulla scia dei Webinar “Un Istante Le sfide della pandemia”(settembre 2020 – maggio 2021) visibili sui canali dell’Università di Parma. L’iniziativa è stata accolta con interesse. La pubblichiamo attraverso il Blog dell’Associazione Culturale Luigi Battei.
“Walter Le Moli è tra coloro che hanno operato da oltre cinquant’anni per trasformare Parma da territorio di mero consumismo di eventi a Città della produzione teatrale. Resta un convinto teorico e un difensore del grande progetto che riscatta la grande storia culturale e il ruolo della provincia italiana per vederla nuovamente assurgere a laboratorio di valore nazionale e rilevanza europea.” Tra i fondatori di Teatro Due con questa breve intervista, ripercorrendo con dei Flash la sua esperienza, ci trasmette con intelligenza e positiva lungimiranza la speranza che anche il mondo della cultura e del teatro usciranno da questa “Apocalisse” del Covid 19 con nuova e ritrovata energia.
Centro Interdipartimentale Ricerca Sociale Università di Parma
Associazione Culturale Luigi Battei – Blog prospettiva

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Valentini a Parma, un nuovo inizio

di Alessandro Bosi – Nei cento anni dalla nascita, un libro ricorda Livio Orazio Valentini, scomparso nel 2008. Pittore, scultore e ceramista di Orvieto, nel 1971 inaugurò con una personale lo Studium Parmense (l’attuale Libreria Universitas) di vicolo Grossardi. Parma fu un nuovo inizio per la sua vita d’artista.

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RECENSIONE: “LA LEBBRA DELL’ANIMA” di DON UMBERTO COCCONI

L’interesse per le correnti religiose fondamentaliste, nella loro accezione positiva, e cioè spinte alla ricerca dei ‘fondamenti’ e delle radici della fede professata, mi hanno fatto incontrare movimenti che per essersi spinti ‘oltre’ sono diventati eresie. Messi ai margini e perseguitati di loro si è persa la memoria. Il libro di Don Umberto Cocconi La lebbra dell’anima edito da MUP, recupera dai meandri della storia la genesi, lo sviluppo e la fine degli Apostolici, che proprio a Parma ebbero la loro origine e da cui nacque il movimento Dolciniano, ben più noto, ma che parimenti ebbe un tragico destino.

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A proposito di “Civiltà, città, dialetti”

di Antonio Battei – Fu il tempo dell’ardore e del sudore il tempo di ricostruire, e non solamente case e monumenti, ma anche quello spirito lavorativo a lungo, troppo a lungo, spezzato da guerre inutili, come lo sono tutte le guerre, cariche di sangue, di lutti e disperazione.

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La Ballata di un Asintomatico di Gigio Brunello

di Piergiorgio Gallicani – Una ‘dolente geremiade’ in rima: quinari e novenari si alternano nel ritmo, a comporre un ‘rap della reclusione’ da Covid 19. Un quadro vivo dei nostri quotidiani tentativi di rinsaldare – nel tempo imposto della ‘distanza sociale’- i rapporti familiari, amicali, professionali, di vivificarli inventandoci linguaggi nuovi.

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N2 – 05/2020 – [Recensione] Civiltà, Città, Dialetti

di Francesco Gianola Bazzini – Il dialetto è una lingua e ogni lingua nasce dall’apporto di decine se non centinaia di generazioni, un grande laboratorio in cui si formano le identità collettive. Per rimanere  a quelle canoniche: cosa distingue un italiano da un inglese o da un russo o da un arabo se non in primis il linguaggio con cui si esprime? Orbene i dialetti sono una sottocategoria di queste identità. E parlando di sottocategorie non vogliamo farlo in senso riduttivo, ma anzi in senso positivo per quel ruolo creativo che nel campo socio-culturale svolgono e soprattutto hanno svolto nel passato