“31 anni e una pandemia”. Capitolo 31: Fuoco di candela
Ultimo capitolo del romanzo a puntate di Giuseppe Turchi.
Ultimo capitolo del romanzo a puntate di Giuseppe Turchi.
Il profumo dell’incenso è l’occasione per una riflessione sull’eterna questione, oggi attualissima, del consenso e della percezione di sé. Conta la qualità o la quantità?
I luoghi simbolici racchiudono storie, e se queste sono universali, ecco che il simbolo si fa mito. In essi la natura parla con una potenza fuori dal comune.
La prima neve: impossibile rimanerne indifferenti. Evoca ricordi, immagini e atmosfere, ed è quindi un’ottima fonte di dialogo.
Mai fidarsi delle prime impressioni, soprattutto quando osserviamo la natura.
Arriva la nebbia. Oltre alla stagione cambia anche l’evolversi della situazione sanitaria, che si mostra tra scenari vecchi e nuovi.
Quando un suono, un profumo o un immagine risvegliano in noi la nostalgia, non resta che godere dei ricordi che essa accompagna. Proprio come fumo che sale dalla legna ardente.
Un turbinio di pensieri: ancora una volta la Natura non si fa sentire. Si fa sentire, invece, la mancanza del suo ruolo regolatore.
Si alza un vento dispettoso, freddo e pungente in una giornata di sole. A ricordarci che nulla ha una sola faccia, e la contraddizione fa parte della natura stessa delle cose.
Quello di arare può essere un gesto simbolico, da cui possiamo solo imparare. Faticare, lavorare sodo con un progetto: così si prepara un terreno di anno in anno migliore.
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