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La conca di marmo rosso posta sotto le stelle

di Donato Carlucci – Il Vittoriale degli Italiani sul Lago di Garda, fino ad oggi struttura di gran rilievo storico-architettonico, si arricchisce di un anfiteatro di rara bellezza. Si realizza così, un altro desiderio ed invenzione del Vate: il “Parlaggio”.

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Il gelato del “marinaio”

di Antonio Battei – Passava in agosto alla domenica di pomeriggio ore diciotto in punto. Di tanto in tanto coi pedali aiutava un borbottante motore quando andava in salita la sua bianca barchetta con la “ciminiera” di vetro bene in vista a contenere i coni color del sole. Elegante, vestito di bianco sembrava un marinaio: era il gelataio di strada Langhirano.

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Strada XXII Luglio

di Donato Carlucci – All’epoca del Ducato, attraverso le ‘vie del sale’, era fiorente il contrabbando proveniente dal Pontremolese e la duchessa Maria Luigia, subito dopo il suo insediamento, volle porvi rimedio rafforzando la Guardia di Finanza. Questa, in effetti, era presente a Parma già nel 1814, come da Rapporto n. 2498 del 14 marzo 1835, nel quale Laurent, rappresentante del Governo, nell’illustrare la situazione storica al Presidente delle Finanze dell’epoca, scriveva che «cessata la dominazione francese, comparvero i contrabbandieri armati per la prima volta nel 1814 e sembrava non bastassero le poche Guardie di Finanza».

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Statue, libri e Padre Lino

REDAZIONALE di Antonio Battei – Da molte parti si levano voci sdegnose a stigmatizzare i dimostranti (forse meglio dire vandali) che, in America (ora anche da noi nel caso singolo di Montanelli), danneggiano statue.

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Prospettiva – Numero 2

Pubblichiamo il Numero 2 di PROSPETTIVA, contenente gli articoli pubblicati a Maggio 2020. Articoli di Samuele Trasforini, Giancarlo Izzi, Francesco Gianola Bazzini, Luciano Mazzoni Benoni, Alessandro Bosi, Piergiorgio Gallicani, Fabio Vanni, Roberto Favilla e Antonio Battei.

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A proposito di “Civiltà, città, dialetti”

di Antonio Battei – Fu il tempo dell’ardore e del sudore il tempo di ricostruire, e non solamente case e monumenti, ma anche quello spirito lavorativo a lungo, troppo a lungo, spezzato da guerre inutili, come lo sono tutte le guerre, cariche di sangue, di lutti e disperazione.

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N2 – 05/2020 – [Recensione] Civiltà, Città, Dialetti

di Francesco Gianola Bazzini – Il dialetto è una lingua e ogni lingua nasce dall’apporto di decine se non centinaia di generazioni, un grande laboratorio in cui si formano le identità collettive. Per rimanere  a quelle canoniche: cosa distingue un italiano da un inglese o da un russo o da un arabo se non in primis il linguaggio con cui si esprime? Orbene i dialetti sono una sottocategoria di queste identità. E parlando di sottocategorie non vogliamo farlo in senso riduttivo, ma anzi in senso positivo per quel ruolo creativo che nel campo socio-culturale svolgono e soprattutto hanno svolto nel passato